

Diritto di asilo,
regolamento Dublino e apolidia
Ci occupiamo del contenzioso di fronte ai Tribunale civili ed amministrativi per il riconoscimento del diritto di asilo e per il riconoscimento dello status di apolide. Presentiamo ricorsi avverso le prassi illegittime della questura che limitano l'accesso ed il godimento del diritto di asilo dei richiedenti asilo.
Nell'ambito della procedura di asilo, presentiamo ricorsi avverso i decreti di trasferimento in altri paesi europei dei richiedenti asilo emessi ai sensi del Regolamento Dublino.
Formalizzazione domanda di asilo senza certificati di nascita dei figli
12/2021
Il tribunale di Roma ha accolto la richiesta di formalizzazione della domanda di asilo da parte di una richiedente asilo in favore suo e dei suoi 6 figli in mancanza di certificati di nascita originali, tradotti e legalizzati.
La Questura ha richiesto il test del DNA per tutti i figli oppure la produzione di certificati in originale, tradotti e legalizzati.
Il giudice ha ritenuto che 1)per i certificati tedeschi è sufficiente la copia del certificato e la sua traduzione asseverata (non necessitando di legalizzazione o apostilla) oltre al fatto che non è stata contestata la loro autenticità; 2) per i certificati di nascita bosniaci non è possibile chiedere la legalizzazione all'ambasciata trattandosi del paese di origine dei richiedenti asilo, ma va ritenuta sufficiente la traduzione asseverata anche considerato che non è stata contestata la loro autenticità; 3) nel caso di totale mancanza del certificato di nascita, il legame genitoriale è provato con altra documentazione rilasciata da altre pubbliche amministrazioni e non può essere richiesta la prova del DNA.
India - Le pratiche discriminatorie sfociano nella persecuzione
02/2020
Il Tribunale riconosce lo status di rifugiato a un cittadino indiano ritenendo fondato il timore di subire una persecuzione a causa della sua appartenenza alla casta dei Pulaya.
Il passaggio più interessante è quello in cui il Collegio afferma che le "pratiche discriminatorie, in ragione della loro frequenza e della loro intensità, nonché dell’impatto che hanno avuto sulla vita del ricorrente, integrino gli estremi della persecuzione", richiamando le linee guida UNHCR.
Status di apolide ad una cittadina nata in Italia prima del 1995
05/2021
Il Tribunale civile di Roma, dopo aver accolto l’istanza cautelare, ha riconosciuto lo status di apolide ad una cittadina nata in Italia da genitori bosniaci.
In particolare, il giudice ha evidenziato come in base all’art. 6 della legge bosniaca, la cittadinanza "per origine" può essere riconosciuta esclusivamente a chi sia nato all’estero da almeno un genitore bosniaco dopo l’entrata in vigore della Costituzione del nuovo Stato (1995). E dunque, essendo la ricorrente nata nel 1992, la medesima, non ha potuto acquisire la cittadinanza della Bosnia-Erzegovina né potrebbe acquisirla sulla base dell’attuale legislazione di tale Stato, risultando così apolide.
La Questura di Roma non può impedire per incapacità logistiche la formalizzazione della domanda di asilo
01/2020
Con decreto inaudita altera parte, il Tribunale civile di Roma ha ordinato alla Questura di formalizzare la domanda di asilo di un cittadino straniero che più volte aveva provato, senza successo, a presentare la domanda di asilo allo sportello della Questura di Roma. In particolare, il Giudice, richiamando l’art. 10 co. 3 della Costituzione ha ribadito che deve essere la Questura a dover apprestare una organizzazione sufficiente per l’esercizio del diritto di asilo e non è quindi legittimo l’impedimento derivante dalle esigenze logistiche della P.A (per prassi la Questura fissa un tetto massimo giornaliero di persone che possono formalizzare la domanda di asilo).
Urgente inserimento di un richiedente asilo dimesso dal CPR nel circuito accoglienza
03/2020
Il TAR ha accolto un ricorso cautelare ante causam presentato a seguito del diniego da parte della Prefettura di inserire un richiedente asilo, appena dimesso dal CPR di Ponte Galeria per incompatibilità sanitario/psichiatrica con il trattenimento, nel circuito accoglienza . In particolare, il TAR accoglie il ricorso evidenziando come sussistano i presupposti di eccezionale gravità e urgenza in relazione alla situazione sanitaria dell’interessato dato che le patologie di cui il medesimo è affetto richiedono una cura continuativa. Di conseguenza, viene intimato all'Amministrazione di inserire immediatamente l'istante nel circuito di accoglienza previsto per i richiedenti protezione internazionale con esigenze particolari, avuto riguardo alle peculiarità del caso e alla vulnerabilità del richiedente.
Respingimento illegittimo e diritto di ingresso sul territorio
11/2019
A seguito di un respingimento collettivo operato dalla Marina militare italiana nel 2009 ai danni di un gruppo di cittadini eritrei, poi ricondotto nelle carceri libiche, il Tribunale di Roma per la prima volta ha accertato il diritto dei ricorrenti a fare ingresso in Italia per formalizzare la propria domanda di asilo, oltre a riconoscere a ciascuno di loro un risarcimento di 15.000 euro. La pubblica amministrazione viene condannata a consentire l'ingresso in Italia ai ricorrenti, da anni bloccati nel territorio di Israele, con le forme che saranno ritenute più idonee, al fine di esercitare di diritto di richiedere asilo in diretta applicazione dell'art. 10 comma 3 della Costituzione