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Permesso di soggiorno e
visto di ingresso

Presentiamo ricorsi all' autorità giurisdizionale avverso i rigetti delle richieste di viste presentate presso le ambasciata italiane all'estero ed in particolare i visti per studio, ricongiungimento familiare, motivi umanitari, familiari di cittadini italiani, residenza elettiva. inoltre Ci occupiamo dei ricorsi al tribunale civile e al tar avverso i rigetti di conversione e rinnovo del permesso di soggiorno in particolare per motivi di lavoro e studio.

Nomadi digitali e lavoratori da remoto

Nomadi digitali

Tribunale di Roma ricongiungimento al seguito di familiare di titolare di status non si richiedono i requisiti economici e alloggiativi

06/2025

Il Tribunale di Roma ordina il rilascio di un visto per motivi familiari a favore della madre e del fratello minore di una cittadina afghana titolare dello status di rifugiata in Italia, riconoscendo il diritto al ricongiungimento familiare senza necessità di dimostrare requisiti economici. Il Giudice accerta l'illegittimità del rigetto da parte dell’Ambasciata d’Italia a Teheran, la quale aveva respinto la domanda nonostante la documentazione legalizzata prodotta dalle autorità afghane in Iran e l’evidenza della vivenza a carico. La sentenza valorizza il regime probatorio agevolato previsto per i rifugiati e richiama il dovere di cooperazione delle autorità consolari, nonché il superiore interesse del minore, condannando l’Amministrazione per l’inerzia ingiustificata nell’esecuzione dell’ordinanza cautelare già emessa.

Appuntamento per visto ricongiungimento familiare, condanna indennizzo progressivo e validità della mail non certificata

02/2025

La Corte di Appello di Roma fissa un paio di principi fondamentali: accerta il diritto del ricorrente alla fissazione di un appuntamento per la formalizzazione della domanda di visto e ordina all'Ambasciata di provvedere entro 30 giorni, stabilendo tra l'altro che la mail ordinaria (non pec), se non disconosciuta, forma piena prova di quanto in essa rappresentato e quindi è utile a dimostrare che la richiesta di visto era stata effettuata prima del trascorrere dei 6 mesi di validità del nullaosta. Inoltre la Corte di appello condanna ex art. 614bis cpc al pagamento di 50 euro per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione della sentenza.

Tribunale di Roma obbligo iscrizione anagrafica per coppia di fatto

05/2025

Il Tribunale di Roma ordina l'iscrizione anagrafica a favore del cittadino/a straniero privo di permesso di soggiorno che costituisce coppia di fatto (cioè hanno una stabile relazione sentimentale) con un cittadino/a italiano.

Risarcimento danni per ritardo

12/2024

Il Tribunale di Roma condanna la PA a pagare 10.000 euro di danni morali e 6.000 di danni patrimoniali (per mancata erogazione dell'indennità di accompagnamento) per il ritardo di 12 mesi nel rilascio di un permesso di soggiorno per protezione internazionale (il dies a quo viene individuato nel giorno successivo ai 60 gg sanciti per il rilascio). Si tratta di un risarcimento art. 2043 c.c. dove il ritardo è considerato illegittimo tanto più perchè attinente alla protezione internazionale e il danno ingiusto comprovato dalla vulnerabilità dei ricorrenti. L'elemento psicologico viene individuato nell'ingiustificabile ritardo.

Il Tribunale di Roma ordina il rilascio del visto per
ricongiungimento anche senza nullaosta

03/2025

A seguito di silenzio della Prefettura di Roma sulla richiesta di nullaosta di ricongiungimento, e' stata presentata la richiesta di visto all'ambasciata italiana a Dhaka e a fronte del silenzio anche di quest'ultima e' stato proposto ricorso e Il Tribunale ha ordinato direttamente all'ambasciata italiana il rilascio del visto di ingresso anche in assenza di nullaosta della Prefettura.

La figlia a carico di cittadina italiana e maggiore di 21 anni ha diritto all' ingresso

10/24

Il tribunale di Roma ha dichiarato il diritto di ingresso della figlia senegalese ai sensi del d.gs 30/2007 e, sebbene l'indicazione riportata nel formulario, tale richiesta di ingresso non deve essere considerata come una richiesta di visto turistico. La prova della vivenza a carico, inoltre, può essere fornita in vario modo e nel caso specifico tramite la indicazione dell' assenza di attività lavorativa, del contratto di affitto intestato ai genitori, l' entità delle rimesse, le dichiarazioni di conoscenti che hanno consegnato le risorse economiche anche in contanti il tutto parametrato con il costo della vita in Senegal.

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